Chino su di sè stavala sua arte minuziosa cominciava. Inconfondibile odore di salici bagnaticon fili di canne meticolosamente intrecciati. Un filo verticale e uno orizzontale e così via, ai miei occhi sembrava quasi una magia. Lo guardavo con occhio affascinato su una sedia di legno intagliato da lui stesso realizzato continuava il suo lavoro accurato. Mani callose e rugose con scrupolosità e poi sempre più con velocità davano vita al frutto di quella creatività. Davanti ai miei occhi bambini tanta incredulità, qualcosa di raro, ecco un nuovo ‘panaro’. [A mio nonno e a mio padre che ha ereditato quest’affascinante arte antica dell’intreccio] .. A te che continui a coltivare questa preziosa arte con passione.. Continuo a guardarti con gli stessi occhi pieni di ammirazione
Francesca Lo Coco